Chatta con noi su WhatsApp

Chiama il numero verde
800 864 599

0836 47 11 66

FonUdito

Acufene e ansia – perché si sviluppa e come trattarlo

Acufene e ansia – è un disturbo uditivo – ronzio o fischio, percepito dal paziente anche se non esiste una reale forma di rumore. 

Possiamo classificare gli acufeni come segnali elettrici endogeni, pertanto percepiti solo da chi ne accusa i sintomi, negli acufeni da stress o da ansia, non ci sono cause cliniche o patologiche, ma derivano appunto da uno stato psicofico. 

L’acufene ha origine nell’orecchio interno è la sede di insorgenza tipica degli acufeni, poiché comprende il labirinto acustico e le strutture nervose deputate all’udito. La percezione di ronzii può dipendere da variazioni della pressione dei liquidi labirintici e da alterazioni della loro costituzione chimico-fisica

Acufeni e ansia cosa li provoca?

Quando si è particolarmente stressati o in ansia, il nostro corpo produce in maniera eccessiva acido glutammico, un amminoacido che trasporta gli stimoli sonori in impulsi elettrici. In condizioni normali, il cervello riesce a processare senza problemi tali impulsi. Quando invece l’organismo è sottoposto a forti livelli di stress, la produzione di glutammato aumenta in modo notevole, e il cervello non è in grado di elaborare tutti i dati. Di conseguenza, alcune zone possono essere danneggiate da questo sovraccarico, in particolare il nervo acustico, e da questo malfunzionamento derivano gli acufeni.

Trattamento dell’acufene da stress

Va detto che di base, la presenza degli acufeni genera inevitabilmente ansia, stress e depressione che in questi casi non fa che acuirsi. 

Ma se l’acufene non è di origine clinica, bisogna prima curare o trattare la causa e quindi alleviare lo stress e di conseguenza le situazioni che creano ansia. 

Pertanto un primo passo sarà sicuramente un percorso di tipo psico-terapeutico che va a indagare l’origine della problematica. 

Un altro piccolo aiuto può arrivare dal Magnesio, da integrare sia attraverso gli alimenti che con integratori, in quanto è una sostanza in grado di inibire il glutammato. 

Arricchimento sonoro per acufeni e stress

Una tecnica molto utile per minimizzare la percezione dell’acufene è l’arricchimento sonoro che assieme al consulto specialistico rientra nella Tinnitus Retraining Therapy.
Chiunque soffra di acufeni si rende conto che è più facile addormentarsi (e non percepire l’acufene) se nella stanza vi sia un innocuo rumore di fondo come la televisione o la radio a basso volume.
Il nostro cervello è consapevole che il rumore (televisione o radio) che sta arrivando al nostro orecchio è innocuo e quindi tende ad escluderlo.

L’acufene è invece interpretato dal nostro cervello come un suono anomalo, possibile campanello di allarme di qualche problema che crea uno stato di ansia. L’attenzione di focalizza sull’acufene, soprattutto nel silenzio e si accentua l’intensità percepita dello stesso creando un circolo vizioso.
L’arricchimento sonoro è una tecnica neurofisiologica che si pone l’obiettivo di insegnare al nostro cervello che l’acufene è un suono innocuo da ignorare.

La tecnica consiste nel far ascoltare al paziente un suono innocuo ad un basso volume per tutta la notte ed in ogni momento di silenzio. Il suono non deve avere sbalzi di intensità e deve coprire tutte le frequenze udibili, l’intensità deve essere bassa, appena percettibile.

L’ideale è quindi un rumore bianco che stimoli tutte le frequenze udibili, percepito come un fruscio.