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Estate… Già solo a nominare questa “parola” e nei nostri occhi si proietta l’immagine del mare! La voglia di mare, spiaggia, piscina per passare ore in acqua a divertirsi con amici e figli è irrefrenabile! Ma vi è mai capitato di fare il vostro “miglior tuffo”, uscire dall’acqua ed avere la spiacevole sensazione che sia rimasta acqua nell’orecchio. Col passare del tempo poi, si presenta anche il dolore.
Si tratta di un disturbo molto comune chiamato orecchio del nuotatore o, più correttamente, otite esterna.
Entrando e uscendo ripetutamente dall’orecchio durante i bagni, l’acqua può provocare macerazione e quindi gonfiore dei condotti, che si ostruiscono. Si creano così le condizioni favorevoli al moltiplicarsi dei batteri e di conseguenza infezione: si parla allora di otite esterna oppure orecchio del nuotatore.
In caso di infiammazione dell’orecchio esterno potresti accusare sintomi come:
In questo caso è consigliabile evitare di bagnare ulteriormente l’orecchio dolente e consultare il medico, che potrà prescrivere la terapia adeguata.
A contatto con l’acqua il cerume si comporta come una spugna, aumentando il proprio volume e provocando quindi una sensazione di fastidio.
In questo caso, una visita dall’otorinolaringoiatra prima delle vacanze può risolvere il problema: lo specialista rimuoverà il cerume evitando così problemi e disagi durante la vacanza!
Anche i cambi improvvisi di pressione possono causare traumi e quindi infiammazione dell’orecchio, ad esempio per mancata o errata attività di compensazione della pressione durante l’immersione o l’apnea.
Fonte: “Dott. Corrado Borsi“
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