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Otoemissioni: cosa sono e cosa succede se risultano assenti

Otoemissioni o emissioni otoacustiche sono suoni e vibrazioni prodotti dal nostro orecchio interno quando c’è una risposta ad uno stimolo sonoro. 

Otoemissioni – prodotte dalle cellule ciliate presenti nel nostro orecchio, che vibrano in risposta agli stimoli sonori; la vibrazione produce questi suoni morbidi – OAE

Chi presenta una perdita uditiva (25-30 dB) non produce questi “suoni silenziosi” e si parla di otoemissioni acustiche assenti. 

Registrazione delle otoemissioni

Per la registrazione delle Emissioni Otoacustiche si utilizza uno speciale auricolare (sonda) che introdotto nel condotto uditivo impedisce a rumori esterni di interferire con le OAE ed ha funzione di trasduttore (per l’immissione di suoni) e microfono (per la registrazione delle OAE). La funzione della sonda come trasduttore consiste nello stimolare l’orecchio, attraverso suoni definiti, e registrare i suoni generati dall’orecchio attraverso il microfono. Per questo motivo queste registrazioni vengono chiamate anche Echi Cocleari.

Attraverso un computer di potenza di calcolo adeguata, il suono generato dalla sonda viene separato da quello generato a sua volta dall’orecchio.
Attraverso questi strumenti si può avere un’indicazione immediata sullo stato dell’orecchio, ragione per la quale si utilizza questo esame nello screening infantile.

Esistono due categorie principali di OAE: spontanee (SOAE) ed evocate (EOAE).

Le OAE Spontanee si (SOAE) originano da processi interni della coclea:

  • Sono registrabili in assenza di stimoli esterni,
  • Non correlate a patologie, hanno scarsa utilità clinica;

Le OAE evocate (EOAE) da uno stimolo sonoro che può essere di diversi tipi ed in funzione dello stimolo acustico somministrato le EOAE possono essere classificate in:

  • Otoemissioni acustiche evocate transitorie (TEOAE), dette anche echi cocleari, ottenute con click o con tone-burst;
  • Otoemissioni da prodotti di distorsione acustica (DPOAE) ottenute con la presentazione contemporanea di due stimoli sonori o toni primari, legati fra loro da un rapporto di frequenza.

Otoemissioni acustiche nei neonati

La sordità infantile ha un’incidenza tra lo 0,5 e i 3 casi su mille, ma aumenta di 10/20 volte in caso di forte prematurità o sindromi genetiche; per questo è fondamentale sottoporre i neonati a screening uditivi non invasivi. 

Un primo importante “step” è l’esame delle otoemissioni acustiche (Teoae) permette di rilevare un rumore di ritorno prodotto dalle cellule della coclea dell’orecchio interno (cellule cigliate esterne) sotto eccitazione da parte di un suono inviato attraverso il condotto uditivo esterno.

Il risultato di questo esame è definito pass, in caso di normalità uditiva, e refer o fail, in caso di mancato superamento dell’esame. In quest’ultimo caso sono molte le variabili che possono aver compromesso il buon esito dell’esame: un condotto uditivo troppo piccolo o con presenza di secrezione, uno stato di scarsa ventilazione dell’orecchio medio per presenza di catarro o liquido amniotico inalato al momento del parto.

Trattamenti

Gli apparecchi acustici sono spesso la soluzione meno invasiva e indolore per riuscire a vivere una vita completa e sicura.

All’interno dei nostri centri, abbiamo per i più piccoli, gli apparecchi acustici retroauricolari Oticon. Questi particolari apparecchi acustici, sono dotati di una tecnologia rivoluzionaria che permette di connettere l’intero scenario sonoro circostante;  migliorano la comprensione del parlato anche negli ambienti rumorosi. I bambini sono vivaci e imprevedibili, ed è bello lasciarli crescere, senza privarli di nulla, per questo questi dispositivi acustici sono resistenti all’umidità e alla polvere.

Non solo, sono anche molto facili da utilizzare, un unico, pratico, pulsante a pressione semplifica la regolazione del volume e il controllo dei programmi.

Ci sono diverse varianti nei colori, per rispondere alla fantasia di ogni bambino.